Era un ragazzo a cui piaceva fissare la luna nelle limpide
notti di primavera. Un ragazzo che adorava perdersi tra le innumerevoli stelle
che adornavano una parete scura con linee immaginarie capaci di creare
qualsiasi immagine. Era un ragazzo silenzioso, un ragazzo a cui non piaceva
parlare di sé, ma che se trovava la persona giusta le raccontava ogni cosa fin
nel più minimo dettaglio. Era un ragazzo che aveva un’immensa voglia d’amare. Ma
ciò non gli era permesso. Per chissà quale motivo nessuno sembrava capace di
donargli amore. Nessuno voleva il suo amore. Tutto ciò allargò i silenzi del
ragazzo, le catene che lo tenevano stretto si attorcigliavano sempre più. Poi
un giorno, casualmente, o forse grazie al destino, scoprì una grande passione,
la scrittura, l’unica cosa capace realmente di colmare il vuoto che le persone
e l’affetto negato avevano portato nella sua vita. Scrivere. Eppure l’aveva
sempre trovata un’azione noiosa, qualcosa che fanno solo i vecchi o i depressi.
Non sapeva che scrivere sarebbe diventata la sua vita.
-Carlo Bisecco
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