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martedì 19 novembre 2013

La follia sono io che non mi accetto mai.
La follia sono io che non riesco a scriverle.
La follia sono io che ho un'immensa voglia di amare ed essere amato.
La follia sono io che resto qui in attesa di un miracolo che non arriverà mai.
QUesta volta io ho bisogno di essere amato. Perchè ad amare ho già amato tanto, forse troppo, ho amato con tutto me stesso, ho amato fino a consumarmi. Ma nessuno ha mai amato me, nessuno ha trovato gioia nei miei occhi, nessuno ha trovato brividi in un mio bacio.
Ora ho bisogno di essere amato.
Questa sera sono ancora a casa e i pensieri si divincolano nella mia testa per attirare l'attenzione, le emozioni palpitano nel cuore per essere almeno una volta liberate.
Quella che si sente di più, quella più insistente, quella che ha iniziato a viaggiare anche nel sangue per raggiungere ogni mia singola cellula è l'Amore.
Sono drogato d'Amore in questo ultimo periodo.
Ho voglia d'Amore.
Ascolto canzoni che mi fanno battere ancora più forte questo organo sopravvalutato che è il cuore.
Sì, secondo me noi lo sopravvalutiamo il cuore, facciamo riferimento a lui come sede centrale delle emozioni, dei sentimenti, ma non è così, le emozioni, i sentimenti, le sensazioni sono in tutto il corpo: ci fanno sudare, ci fanno camminare avanti e indietro senza fermarci, ci fanno piangere senza un motivo, ci fanno venire i brividi dietro la schiena.
Ho voglia d'Amore, dannazione! Ho voglia di amare con tutto me stesso. Ho voglia che lei ricambi questo Amore nascosto.
Un biglietto di sola andata…

Per dove?

Non lo so per dove, potrei decidere come meta una grande metropoli, o un villaggio sperduto in Africa, oppure ancora il paese in cui sono nato.

Ma probabilmente non è quel che voglio ora.

Sembro troppo sdolcinato se dico che in questo momento sceglierei un viaggio di sola andata per il suo cuore?
Devo scrivere assolutamente qualcosa, ne sento il bisogno, mi sento pieno di parole non dette, mi sembra come se stiano tentando di uscire, esplodono per non restare ancora dentro e implodere.
Ne sento il bisogno, perché questo è uno di quei sabati pomeriggi grigi, con qualche breve ma violento acquazzone alternato a momenti di leggera e rilassante pioggia.
Ne sento il bisogno perché questa settimana è stata davvero pesante, quasi impossibile, ma anche con qualche piccola soddisfazione.
Ne sento il bisogno perché è una di quelle poche cose in cui almeno un po’ me la cavo, ché di grandi doti anche in altre attività non ne ho molte.
Ho voglia di scrivere, di lasciare impresso il tratto di una matita o l’inchiostro di una penna su di un foglio per ricordare a me stesso che sono vivo, che ho ancora qualcosa da scrivere, qualcosa da ricordare, qualcosa da far sapere agli altri.
Ma oggi non ce la faccio, non capisco il perché, ne ho voglia ma non ci riesco, sono quasi bloccato, e questo mi fa paura.
Non voglio riavere un altro periodo di blocco, ché poi non capisco il loro arrivo se neanche sono uno scrittore, dovrebbero venire a loro queste difficoltà, non a me.
Voglio scrivere, ma non posso, che comunque non sempre volere è potere.
Ma prometto a me stesso che non mi farò catturare dal blocco anche stavolta, devo reagire, voglio scrivere e quindi ce la farò a scrivere.
Non posso permettermi di lasciare andare dei giorni così, senza lasciare un segno della mia presenza, senza ricordare a me stesso che in questi giorni ho vissuto anche io.
C'è odore di rivoluzione nell'aria, lo sento.
Dico sempre così ma poi alla fine non è mai vero, la rivoluzione è un cambiamento rapido, drestico e irreversibile, invece la mia rivoluzione va avanti da troppo tempo, o anzi non va proprio avanti, è ferma lì sul punto di partenza.
Sono pieno di idee per questo cambiamento, eppure non lo inizio mai, non mi decido ad abbandonare ciò che sono da troppo tempo per diventare quel che voglio essere.
Io i buoni propositi ce li metto ogni giorno, condisco il tutto con abbondante forza di volontà, ma alla fine il piatto è sempre vuoto.
Non cambia niente, non mi smuovo di un passo, resto identico a quella persona che sono sempre.
Ma perchè?
Si può realmente riuscire a cambiare se lo si desidera davvero?
Molte persone che conosco hanno deciso di cambiare e ce l'hanno fatta, ma perchè allora io non ci riesco?
Sarò forse troppo tradizionalista? Troppo timoroso di un qualcosa di incerto che alla fine accetto passivamente di continuare a vivere una vita che non mi si addice ma comunque calma e sicura?
Voglio cambiare, voglio riuscire ad ottenere ciò che voglio da me stesso, e ce la posso anche fare.
Devo solo trovare la forza di fare il primo passo, ma si sa, alzarsi da una comoda panchina dopo che si è stati seduti a lungo, è sempre un po' faticoso.
Ad un certo punto della tua vita ogni certezza che avrai si sgretolerà, tutto andrà perso e tu dovrai ricominciare tutto da zero, da solo, con l'unico aiuto della sola persona di cui non vorresti l'aiuto, cioè di te stesso.
Come un castello fatto da qualche bambino sulla riva del mare che verrà distrutto dalla prima onda più forte che ne lascerà solo un disordinato cumulo, così accadrà nella tua vita, tutto ciò che credevi certo resterà accumulato in un angolo senza avere più una funzione ma solo come un grande peso interiore.
E dovrai riniziare, perchè è questo che bisogna fare quando crolla tutto, quando crolli tu, tu devi rimettere apposto ogni mattone e ricostruire quel muro di protezione scomparso tra la polvere ed un sordo rumore.
Arriverà il momento in cui ciò che hai non ti basterà più, sentirai il bisogno di qualcosa di più grande, capirai che l'amicizia è un sentimento troppo piccolo per essere al centro della vita. E allora avrai imparato che tutto ruota intorno all'Amore. La vita vive d'Amore.
Il problema più grande è che lei mi completava. Ma ora lei non è qui con me. Ed io sono vuoto. Sembro un sacco svuotato, un lenzuolo appeso ad asciugare. Quando mi muovo si vede solo il leggero involucro di un’anima svuotata, esaurita, logorata, che ha dato troppo dimenticando di tenere qualcosa per sé.
E' la peggior solitudine che si possa provare quella di avere accanto una persona ma non sentirla presente. E' qualcosa di disarmante, logorante, tremendamente doloroso. Io ho provato molte volte questa sensazione, e credo che non bisognerebbe augurarla a nessuno, è terribile, perchè se sei vicino a quella persona vuol dire che le vuoi bene, ma sentirla così lontana pur avendola a pochi centimetri è peggio di averla a chilometri di distanza.
Sono drogato d'amore, mi sembra di essere su una stella, di vivere un sogno. Prima non pensavo che l'amore avesse davvero questi effetti, credevo fossero solo idiozie inventate da qualche innamorato. Ma ora invece, ora che queste sensazioni le provo sulla mia pelle, dentro al petto, ora che sento una pienezza, ora che il cuore mi scalpita veloce come un cavallo indomato, ora che i sorrisi tornano veri a spuntare sulle labbra come non succedeva da troppo tempo ormai. L'amore è magia...