Pagine

martedì 1 settembre 2015


Vite infrante

Buia notte senza luna e senza stelle,
dilaniante urlo di animo spento,
sordo, risuona in un’eco fredda
tra le montagne squarciate dal fuoco.
Tra foglie e ancora acerbi frutti
Grilli e cicale monotoni cantano
Nenie interrotte da soffusi venti,
che sferzano la terra sollevando polvere.
Sospinto dalle salate onde,
violentemente sbattuto su scogli senza vita,
galleggia il nudo corpo d’un uomo
che nell’orizzonte sbiadito del mare
una agognata libertà andava cercando:
è morto l’ultimo disilluso sognatore.


Carlo Bisecco

domenica 19 luglio 2015

Regalami ancora un'alba

Pronto, Pettirosso, per spiccare nuovo volo,
trafitto da spine,
cadi
tra conchiglie e dune di sabbia.
Ti dibatti e canti,
flebile suono,
tra tempestosi venti di levante.
Lenta la notte scende e copre il tuo sguardo
Che si spegne con atroce dolore
E gridi alla Luna:
Regalami ancora un’alba”.


Carlo Bisecco
La notte è sempre un po’ la somma di silenzi, di fioche luci che lacerano il buio, di ricordi che tornano a galla, di sogni infranti ed altri appena nati, di lotta col destino che, beffardo, gioca i suoi scherzi e cambia la nostra rotta come più gli piace.
La notte è un cucciolo che teneramente ti chiama a sé in cerca di una carezza, ma che poi si rivela una belva che ti divora.
La notte è un’ancora tra le onde in tempesta: mi trattiene sui miei passi, ma mi affonda nei vortici della mia anima che è luce tra le ombre.
Ogni tanto dovremmo chiederci se siamo davvero felici, se l'esistenza che stiamo trascorrendo può essere definita realmente vita, se a spingerci lungo la strada che stiamo percorrendo sia il nostro cuore o ciò che vogliono gli altri.

Sappiamo davvero cosa sia la felicità, quale sia il senso della nostra vita, quanto le nostre scelte siano realmente nostre?

Potremo mai sapere noi chi siamo realmente e il perché siamo ciò che siamo?

lunedì 16 febbraio 2015

Mi chiedo perché le persone tornino da me solo quando vedono che posso essere felice anche senza di loro e rendere felici altre persone.
Non sono una marionetta che resta dove viene lasciata però, io, non resto per sempre, non quando la mia fiducia viene tradita.
Soprattutto non accetto che una persona torni da me solo con secondi fini, del tutto deprovevoli dal punto di vista morale, come il volermi allontanare da un'altra persona, solo per invidia.
Se una persona mi ha perso, non importa quanti sforzi faccia, non otterrà nulla, anche perché non chiudo mai il mio cuore alle persone, se non dopo che mi hanno fatto davvero capire di non meritarselo.
Avrebbero potuto pensarci prima.
Ora sono riuscito a trovare una mia stabilità, e non accetto che tornino solo a scombussolare tutto.
Non lo accetterò mai e mai lo permetterò.

lunedì 9 febbraio 2015

E' in giorni come questo che mi accorgo di quanto io sia diventato forte in questi anni, delusione dopo delusione, caduta dopo caduta, addii dopo addii.
Tutto quel che mi ha ferito non ha fatto altro che rendermi più consapevole di me stesso e del valore eccessivo che davo ad alcune persone.
Tra una cicatrice e l'altra, la pelle è diventata più dura, come una fredda corazza di metallo.
Fredda, come può sembrare anche la mia anima a qualcuno che mi conosceva diversamente, ma la realtà è che dentro ho ancora un cuore tenero e che arde d'ogni sentimento più dolce.
Ho imparato a gestirmi, a non lasciare che solo il cuore o solo il cervello prendano il sopravvento su di me.
Riesco a donare una parte di me, lasciondene sempre una parte, forse anche maggiore, per me stesso, perché ho capito che le persone prima o poi se ne vanno, sono davvero poche quelle che restano per sempre, e non posso permettermi di perdere per sempre me stesso insieme a quelle persone che mi abbandonano.
Ho imparato che oltre a cercare di far star bene gli altri, devo prima di tutto stare bene io, e non importa se facendo così posso ferire qualcuno, perché solo chi mi ha fatto male corre questo rischio.
Forse posso sembrare freddo, ma il calore che ho dentro preferisco godermelo un po' io e donarlo solo a chi davvero mi conquista il cuore e ci resta.

mercoledì 7 gennaio 2015

Amare con l'anima, amare troppo

La verità è che dopo di lei, io non riesco più a provare nulla di forte per nessuno.
È avvenuto quel che più temevo: il mio cuore è diventato sterile.
Incapace d'amare, io che sono sempre stato un campione in questa disciplina olimpionica.
Sì, perché amare è un po' come una lunga corsa, ma il premio non è l'essere ricambiato, ma la consapevolezza che solo amando quella persona potresti essere felice.
Ecco, io non riesco più a provare questo.
Sono ormai passati più di tre mesi da quando ho realizzato che lei non sarebbe potuta essere mia, ma ancora sono rimasto chiuso in me stesso.
Incapace di aprirmi di nuovo all'amore.
Forse ho paura.
Di cosa non lo so, forse di dimenticare tutto ciò che ho provato, come mi sono sentito, come la mia vita sia diventata più bella grazie all'amore per lei.
O forse sto solo fuggendo da me stesso, pur tornando sempre a rintanarmi in me stesso e nel ricordo di quell'amore.
Avrei voglia di innamorarmi nuovamente, ma trovo sempre una scusa, un difetto, una piccolezza che ai miei occhi diventa troppo importante per essere tralasciata.
Mi sto facendo del male, pensando di farmi del bene.


Naufrago
È arrivato ormai il momento di salutare un'altra volta la mia terra.
Ogni volta è un dolore immenso, e di volta in volta è sempre più terribile, mentre invece dovrei farci l'abitudine.
Passeranno molti mesi prima che potrò rivederla, assaporarne i sapori, gli odori, i colori, i suoni, le voci.
Ogni volta fa sempre un po' più male, come una morsa al cuore.
Ogni volta sembra che un fuoco mi bruci dentro, è doloroso trattenere le lacrime.
Fa male essere strappati dalla propria terra, doversene distaccare, diventare un esule lontano dalla propria casa.


Naufrago