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martedì 1 settembre 2015

Vite infrante

Buia notte senza luna e senza stelle,
dilaniante urlo di animo spento,
sordo, risuona in un’eco fredda
tra le montagne squarciate dal fuoco.
Tra foglie e ancora acerbi frutti
Grilli e cicale monotoni cantano
Nenie interrotte da soffusi venti,
che sferzano la terra sollevando polvere.
Sospinto dalle salate onde,
violentemente sbattuto su scogli senza vita,
galleggia il nudo corpo d’un uomo
che nell’orizzonte sbiadito del mare
una agognata libertà andava cercando:
è morto l’ultimo disilluso sognatore.


Carlo Bisecco

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