Devo
scrivere assolutamente qualcosa, ne sento il bisogno, mi sento pieno di
parole non dette, mi sembra come se stiano tentando di uscire, esplodono
per non restare ancora dentro e implodere.
Ne sento il bisogno,
perché questo è uno di quei sabati pomeriggi grigi, con qualche breve ma
violento acquazzone alternato a momenti di leggera e rilassante
pioggia.
Ne sento il bisogno perché questa settimana è stata davvero pesante, quasi impossibile, ma anche con qualche piccola soddisfazione.
Ne sento il bisogno perché è una di quelle poche cose in cui almeno un
po’ me la cavo, ché di grandi doti anche in altre attività non ne ho
molte.
Ho voglia di scrivere, di lasciare impresso il tratto di una
matita o l’inchiostro di una penna su di un foglio per ricordare a me
stesso che sono vivo, che ho ancora qualcosa da scrivere, qualcosa da
ricordare, qualcosa da far sapere agli altri.
Ma oggi non ce la faccio, non capisco il perché, ne ho voglia ma non ci riesco, sono quasi bloccato, e questo mi fa paura.
Non voglio riavere un altro periodo di blocco, ché poi non capisco il
loro arrivo se neanche sono uno scrittore, dovrebbero venire a loro
queste difficoltà, non a me.
Voglio scrivere, ma non posso, che comunque non sempre volere è potere.
Ma prometto a me stesso che non mi farò catturare dal blocco anche
stavolta, devo reagire, voglio scrivere e quindi ce la farò a scrivere.
Non posso permettermi di lasciare andare dei giorni così, senza
lasciare un segno della mia presenza, senza ricordare a me stesso che in
questi giorni ho vissuto anche io.
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