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venerdì 21 giugno 2013

Quel viaggio maledetto

Intorno alle 11 della stessa sera si recò nel luogo prestabilito, parcheggiò e rimase in attesa. Di lì a poco iniziarono a vedersi dal fondo della strada alcune sagome. Passarono sotto un lampione che emanava una luce tremolante poco prima di fulminarsi. Riuscì a vederli: erano quattro ragazzi, avranno avuto al massimo 25 anni, abiti larghi, sporchi e logori. Ce ne era uno, il più bassino che sembrava fosse il capo clan: pelle olivastra, pizzetto, un cappellino con visiera portato di lato, pantaloni scalati, una catena a mo' di cintura. Si fecero avanti, superarono l' Hummer e si fermarono. Da un vicolo laterale stava giungendo un altro clan, questi erano di più, saranno stati una decina, stesse espressioni minacciose. L'uomo, ancora nell'auto, evidentemente non era stato notato, e aveva capito che sarebbe stato meglio per lui che quelli continuassero a ignorarlo. I due capo clan si avvicinarono, dissero qualcosa che Richard non riuscì a capire a causa della lontananza. Rimase nel buio attendendo lo scontro. Dopo attimi di incertezza notò che i due gruppi si stavano avvicinando alla sua auto. Cercò di nascondersi dietro il volante. Il leader bassino a quel punto avvicinò la mano ai calzoni e lentamente estrasse qualcosa: una pistola calibro 22. Spaventato, Richard accese il motore e pigiò con tutta la forza l'accelleratore....

Carlo Bisecco

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