“C’è chi aspetta la pioggia, per non piangere da solo” sono
state parole che mi hanno colpito molto, così ho cercato sul web e ho scoperto
che appartengono a una canzone di Fabrizio De Andrè e allora ho capito tutto,
perché le canzoni di questo grande artista sono vere poesie.
Niente di più vero, ci sono momenti in cui ci si sente
desolatamente soli, senza nessuno accanto, senza nemmeno una persona pronta a
capirci e a sostenerci e proprio in quegli attimi riemergono moltitudini di
ricordi, fissi nella mente come delle fotografie, fotografie che rimarranno
sempre, non possono scomparire, possono solo conservarsi negli album della
memoria.
Negli istanti di malinconia si ha un vero bisogno di
piangere, di sfogarsi, ma purtroppo non sempre c’è qualcuno disposto ad
ascoltarci e per questo si cerca qualcuno che in qualche modo possa capirci… e
chi meglio della pioggia, da sempre simbolo delle lacrime del cielo?
Molte persone disprezzano la pioggia, ma quelle gocce sono
sincere, si può camminare a testa alta anche piangendo, perché il cielo non ti
schernirà mai, ma anzi, come un vero amico raccoglierà le tue lacrime e le
conserverà preziosamente fino alla nascita d’un nuovo fiore, d’un nuovo
ricordo, d’una nuova fotografia.
-Carlo Bisecco
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