Ci sono giorni in cui vorrei fuggire dalla
spiaggia dove sono arenati tutti i miei sogni infranti e le mie false
speranze e volare libero nel cielo come un gabbiano, senza alcun
pensiero se non di poter sorvolare un’infinita distesa di mare in
qualunque momento, dalle prime luci dell’alba fino a quando il litorale
inizia ad essere illuminato dall’ arancione dei lampioni distribuiti a
distanza precisa, troppo lontani perché si possano toccare, ma
abbastanza vicini perché i loro colori si possano abbracciare e fondere insieme.
Voglio volare sulle montagne che d’estate bruciano svegliando la notte,
passare tra i rami più alti con le foglioline ancora tenere e sentirne
il profumo.
Vorrei volare sopra al molo delle mie insicurezze a metà
tra la spiaggia della mia monotona vita e il mare dai confini sbiaditi
in cui potrei affogare.
Invece ritorno sempre a passeggiare tra quei
granelli di sabbia che in fin dei conti raccolgono un po’ di me, forse
la parte che più odio, ma sono lo specchio della mia anima.
Ma sono
sicuro che un giorno imparerò a volare anche tra le nuvole più alte tra
le stelle e da lì potrò ammirare il mio riflesso nel mare che riuscirà a
cantarmi una dolce ninna nanna.
Naufrago in quel maledetto mare di pensieri. https://www.facebook.com/pages/Naufrago-in-quel-maledetto-mare-di-pensieri/345044962268973
Sono disperso in pensieri infiniti, infiniti come quella distesa di mare in cui sono naufragato.
sabato 14 settembre 2013
venerdì 13 settembre 2013
Le infinite facce dell'Amore
AMORE: m. Moto affettuoso e benevolo, inclinazione dell’anima verso persona o cosa.
Da sempre l’uomo ha cercato di descrivere l’Amore, ha cercato di spiegarlo, ha cercato di capirlo, ma ci è mai riuscito?
Alcune persone sostengono che la parola Amore derivi dal latino “a-mors”, senza morte. E’ una teoria quasi totalmente ignorata, ma se fosse vero?
In fondo l’Amore è davvero qualcosa che va oltre la morte, è il più marcato segno della vita, è qualcosa che può superare il tempo, gli ostacoli, le intemperie. L’Amore è qualcosa che può anche non morire mai.
L’Amore, il più della gente, lo definisce come un sentimento o un’emozione, ma è un diminutivo. Come può una cosa così immensa come l’Amore essere comparata con un semplice sentimento o emozione?
L’Amore è una malattia quando ti divora dentro, quando ti fa versare lacrime silenziose che rimarranno sempre imprigionate nella fodera di un cuscino, quando riesce a toglierti la memoria portandoti alla mente una sola immagine, quella del tuo amore.
L’Amore è un assassino quando ti accoltella a sangue freddo con un tradimento, quando ti lascia sciogliere nell’acido per l’invidia, quando ti colpisce con una pallottola esattamente nel cuore per un addio.
L’Amore è un soffio di vento, ti travolge portandoti la dolce fragranza di un cornetto ancora caldo o ti scaraventa a terra colpendoti con lame taglienti.
L’Amore è un letto, scrigno delle ardenti passioni o inutile mobilia su cui dormire.
L’Amore è una cura quando rende i giorni migliori, quando è l’unica cosa che ti tiene attaccato alla vita, quando riesce a sanarti anche le ferite più profonde.
L’Amore è come il mare, può scontrarsi contro innumerevoli scogli e continuare ugualmente sempre con nuovo vigore il suo cammino fino a raggiungere la riva o può essere piatto e monotono come quando il cielo cessa di respirare.
L’Amore è un paesaggio, una primavera quando sta sbocciando come i primi fiori di ciliegio a marzo, un’estate quando arde come la sabbia di mezzogiorno, un autunno quando inizia a perdere le sue forze lasciando cadere ogni giorno qualche nuova foglia, un inverno quando un gelo perenne avvolge il cuore che inesorabile inizia a sussultare.
L’Amore è come un sogno, ti può lasciare nella mente un dolce ricordo che continua a vivere anche da svegli o ti può lasciare il gusto amaro di un incubo che vuoi cancellare.
L’Amore è qualcosa che non può essere definito, l’Amore può solo essere vissuto sulla propria pelle, l’Amore può solo essere assaporato con le proprie labbra.
L’Amore è l’Amore…
Naufrago in quel maledetto mare di pensieri. https://www.facebook.com/pages/Naufrago-in-quel-maledetto-mare-di-pensieri/345044962268973
Da sempre l’uomo ha cercato di descrivere l’Amore, ha cercato di spiegarlo, ha cercato di capirlo, ma ci è mai riuscito?
Alcune persone sostengono che la parola Amore derivi dal latino “a-mors”, senza morte. E’ una teoria quasi totalmente ignorata, ma se fosse vero?
In fondo l’Amore è davvero qualcosa che va oltre la morte, è il più marcato segno della vita, è qualcosa che può superare il tempo, gli ostacoli, le intemperie. L’Amore è qualcosa che può anche non morire mai.
L’Amore, il più della gente, lo definisce come un sentimento o un’emozione, ma è un diminutivo. Come può una cosa così immensa come l’Amore essere comparata con un semplice sentimento o emozione?
L’Amore è una malattia quando ti divora dentro, quando ti fa versare lacrime silenziose che rimarranno sempre imprigionate nella fodera di un cuscino, quando riesce a toglierti la memoria portandoti alla mente una sola immagine, quella del tuo amore.
L’Amore è un assassino quando ti accoltella a sangue freddo con un tradimento, quando ti lascia sciogliere nell’acido per l’invidia, quando ti colpisce con una pallottola esattamente nel cuore per un addio.
L’Amore è un soffio di vento, ti travolge portandoti la dolce fragranza di un cornetto ancora caldo o ti scaraventa a terra colpendoti con lame taglienti.
L’Amore è un letto, scrigno delle ardenti passioni o inutile mobilia su cui dormire.
L’Amore è una cura quando rende i giorni migliori, quando è l’unica cosa che ti tiene attaccato alla vita, quando riesce a sanarti anche le ferite più profonde.
L’Amore è come il mare, può scontrarsi contro innumerevoli scogli e continuare ugualmente sempre con nuovo vigore il suo cammino fino a raggiungere la riva o può essere piatto e monotono come quando il cielo cessa di respirare.
L’Amore è un paesaggio, una primavera quando sta sbocciando come i primi fiori di ciliegio a marzo, un’estate quando arde come la sabbia di mezzogiorno, un autunno quando inizia a perdere le sue forze lasciando cadere ogni giorno qualche nuova foglia, un inverno quando un gelo perenne avvolge il cuore che inesorabile inizia a sussultare.
L’Amore è come un sogno, ti può lasciare nella mente un dolce ricordo che continua a vivere anche da svegli o ti può lasciare il gusto amaro di un incubo che vuoi cancellare.
L’Amore è qualcosa che non può essere definito, l’Amore può solo essere vissuto sulla propria pelle, l’Amore può solo essere assaporato con le proprie labbra.
L’Amore è l’Amore…
Naufrago in quel maledetto mare di pensieri. https://www.facebook.com/pages/Naufrago-in-quel-maledetto-mare-di-pensieri/345044962268973
Occhi da bambina, labbra da donna
OCCHI DA BAMBINA, LABBRA DA DONNA
Osservando
I tuoi occhi da bambina
Del loro brillio
Di reduci emozioni
Che ancora donano sapore
Alle tue fini labbra scarlatte
Come d’un sogno tanto atteso
E finalmente avveratosi
In un amore
Che profuma di fresca rugiada.
Carlo Bisecco
martedì 10 settembre 2013
Perchè noi domani
PERCHE’ NOI DOMANI
Fermate le guerre
per noi uomini di domani;
distruggere le armi, l’odio, il razzismo
per noi sognatori di pace;
è l’unico modo per vincere la violenza;
imparate da noi
ad accettare chiunque per come è;
non vergognatevi degli errori
che sono passi da fare sulla strada della vita.
Abolite tutto il male
che ha invaso ogni cuore
e lasciateci in eredità
un mondo di cui essere fieri
perché noi domani
sapremo apprezzarlo più di oggi;
perché noi domani
sapremo apprezzare anche i difetti degli altri;
perché noi domani
sapremo amare la vita come non mai.
--Carlo Bisecco
lunedì 9 settembre 2013
Fiore di un amore sbocciato su un social network
Può un sentimento nato ingenuamente su un social network come tanti altri diventare qualcosa di serio, di reale?
Fino a qualche tempo fa probabilmente se qualcuno mi avesse rivolto questa domanda io avrei risposto di no, meglio cercarsela personalmente la persona con cui condividere parte della nostra vita, che sia un giorno, una settimana, un mese, un anno o per sempre.
Ma ora non più, se qualcuno mi rivolgesse quella domanda, sicuramente risponderei con un bel sì, perché ho scoperto che anche grazie a Facebook può sbocciare un amore, e a me credo che stia capitando.
Forse mi sto innamorando, non è una cosa strana questa, ma per me è strano il fatto che stia avvenendo tutto su un social network con una ragazza che ho visto solo qualche volta di persona nei corridoi di scuola.
Fin qui può ancora sembrare qualcosa che accade tutti igiorni, ma la novità per me è che riesco ad ammetterlo a me stesso e ad alcune persone che mi sono vicine, ma soprattutto ora attraverso queste parole lo sto rivelando anche a voi, che ormai siete diventati il mio piccolo mondo.
Come può nascere un sentimento come l’amore su uno stupido computer?
Eppure è possibile, inizi a sentire una persona, iniziate a parlare o meglio a chattare, vi scoprite un po’ alla volta fino a rendervi conto di avere molto in comune.
A me sta succedendo questo, scoprendo la nostra somiglianza mi innamoro di lei ogni volta di più e attendo con impazienza che si connetta o che risponda ad un messaggio.
Non so se una storia con lei sarà possibile, probabilmente non ci sarà mai niente, ci sono molti ostacoli e poi sono sicuro che lei pensa a qualcun altro, non certo a me.
Ma io non mi arrenderò, non questa volta, mi sono arreso già troppe volte in passato strozzando le parole dell’amore nella mia gola ancor prima che potessero vedere la luce, ma non lo voglio più, voglio finalmente vivere il sogno dell’amore e poter assaporare il suo dolce profumo di rose.
Naufrago in quel maledetto mare di pensieri. https://www.facebook.com/pages/Naufrago-in-quel-maledetto-mare-di-pensieri/345044962268973
Fino a qualche tempo fa probabilmente se qualcuno mi avesse rivolto questa domanda io avrei risposto di no, meglio cercarsela personalmente la persona con cui condividere parte della nostra vita, che sia un giorno, una settimana, un mese, un anno o per sempre.
Ma ora non più, se qualcuno mi rivolgesse quella domanda, sicuramente risponderei con un bel sì, perché ho scoperto che anche grazie a Facebook può sbocciare un amore, e a me credo che stia capitando.
Forse mi sto innamorando, non è una cosa strana questa, ma per me è strano il fatto che stia avvenendo tutto su un social network con una ragazza che ho visto solo qualche volta di persona nei corridoi di scuola.
Fin qui può ancora sembrare qualcosa che accade tutti igiorni, ma la novità per me è che riesco ad ammetterlo a me stesso e ad alcune persone che mi sono vicine, ma soprattutto ora attraverso queste parole lo sto rivelando anche a voi, che ormai siete diventati il mio piccolo mondo.
Come può nascere un sentimento come l’amore su uno stupido computer?
Eppure è possibile, inizi a sentire una persona, iniziate a parlare o meglio a chattare, vi scoprite un po’ alla volta fino a rendervi conto di avere molto in comune.
A me sta succedendo questo, scoprendo la nostra somiglianza mi innamoro di lei ogni volta di più e attendo con impazienza che si connetta o che risponda ad un messaggio.
Non so se una storia con lei sarà possibile, probabilmente non ci sarà mai niente, ci sono molti ostacoli e poi sono sicuro che lei pensa a qualcun altro, non certo a me.
Ma io non mi arrenderò, non questa volta, mi sono arreso già troppe volte in passato strozzando le parole dell’amore nella mia gola ancor prima che potessero vedere la luce, ma non lo voglio più, voglio finalmente vivere il sogno dell’amore e poter assaporare il suo dolce profumo di rose.
Naufrago in quel maledetto mare di pensieri. https://www.facebook.com/pages/Naufrago-in-quel-maledetto-mare-di-pensieri/345044962268973
Un altro lato di noi che non conosciamo.
Al giorno d’oggi, tutti, me compreso, crediamo di conoscere le
persone che ci sono accanto fin nel loro più arcano abisso. Ma ne siamo
sicuri? Prima di tutto, ci conosciamo noi stessi?
La risposta è NO. Non ci conosciamo mai abbastanza, vuoi perché continuiamo a cambiare, vuoi perché non ci soffermiamo mai ad osservare lo specchio della nostra anima.
Io non mi conosco, e questo è tutto ciò che so con sicurezza di me stesso.
Non so neanche come potrei definirmi, forse potrei dire di essere un ragazzo un po’ strano. Sì, strano è l’aggettivo giusto per descrivere una persona così confusa come me.
Quando mi guardo allo specchio, nello stesso momento, mi sento sia un bambino dal cuore forte, sia un adulto dall’anima fragile.
Sì avete capito bene, non mi sono confuso questa volta, un bambino dal cuore forte e un adulto dall’anima fragile.
Perché secondo me la determinazione che hanno i bambini, non ce l’ha nessuno. Quando vogliono una cosa non hanno paura di urlarlo al mondo; non si spaventano di fronte agli innumerevoli ostacoli della vita; hanno coraggio da vendere i bambini; la loro forza è smisurata, credono ed inseguono i loro sogni sino a quando non li raggiungono.
Quando si è bambini inoltre si crede che gli adulti siano forti, cavalieri senza macchia e senza paura. Poi crescendo si accorgono che non è affatto così, gli adulti sono fragili, oscillano al sottile vento di mare della sera come una foglia che da poco sorride al sole, si frantumano come un delicatissimo vetro di murano alla prima caduta.
Quando si cresce si cambia molto, si perde la determinazione di una volta, ci si indebolisce pensando al passato e cercando di scorgere il futuro.
Già da adolescenti si inizia a sentire un peso sulle spalle, un gusto amaro sulla lingua rendendosi conto del tempo che passa, ci si sente inadeguati.
Ecco, io spesso mi sento inadeguato. Mi sembra di non essere mai abbastanza, oppure ancora peggio mi sembra di essere troppo: troppo cresciuto, troppo responsabile, troppo cauto, troppo maturo.
Questi dovrebbero essere dei pregi, ma non lo sono affatto per un ragazzo, conseguenza di tutti quei miei troppi è il fatto che non vivo la mia vita, esisto, guardo estraneo lo scorrere della pellicola di un film diretto da un regista alle prime armi, un disastro.
Su un’altra cosa sono certo, e non mi sbaglio, quando si tratta di qualcosa di così infinito come il carattere umano non si può cambiare, probabilmente resterò sempre quello strano ragazzo di troppo, ma spero almeno di imparare a trasformare la mia esistenza in vita. E per ultima cosa, io non conosco gli altri e mai li conoscerò perché in primo luogo non conosco e non conoscerò mai abbastanza me stesso.
La risposta è NO. Non ci conosciamo mai abbastanza, vuoi perché continuiamo a cambiare, vuoi perché non ci soffermiamo mai ad osservare lo specchio della nostra anima.
Io non mi conosco, e questo è tutto ciò che so con sicurezza di me stesso.
Non so neanche come potrei definirmi, forse potrei dire di essere un ragazzo un po’ strano. Sì, strano è l’aggettivo giusto per descrivere una persona così confusa come me.
Quando mi guardo allo specchio, nello stesso momento, mi sento sia un bambino dal cuore forte, sia un adulto dall’anima fragile.
Sì avete capito bene, non mi sono confuso questa volta, un bambino dal cuore forte e un adulto dall’anima fragile.
Perché secondo me la determinazione che hanno i bambini, non ce l’ha nessuno. Quando vogliono una cosa non hanno paura di urlarlo al mondo; non si spaventano di fronte agli innumerevoli ostacoli della vita; hanno coraggio da vendere i bambini; la loro forza è smisurata, credono ed inseguono i loro sogni sino a quando non li raggiungono.
Quando si è bambini inoltre si crede che gli adulti siano forti, cavalieri senza macchia e senza paura. Poi crescendo si accorgono che non è affatto così, gli adulti sono fragili, oscillano al sottile vento di mare della sera come una foglia che da poco sorride al sole, si frantumano come un delicatissimo vetro di murano alla prima caduta.
Quando si cresce si cambia molto, si perde la determinazione di una volta, ci si indebolisce pensando al passato e cercando di scorgere il futuro.
Già da adolescenti si inizia a sentire un peso sulle spalle, un gusto amaro sulla lingua rendendosi conto del tempo che passa, ci si sente inadeguati.
Ecco, io spesso mi sento inadeguato. Mi sembra di non essere mai abbastanza, oppure ancora peggio mi sembra di essere troppo: troppo cresciuto, troppo responsabile, troppo cauto, troppo maturo.
Questi dovrebbero essere dei pregi, ma non lo sono affatto per un ragazzo, conseguenza di tutti quei miei troppi è il fatto che non vivo la mia vita, esisto, guardo estraneo lo scorrere della pellicola di un film diretto da un regista alle prime armi, un disastro.
Su un’altra cosa sono certo, e non mi sbaglio, quando si tratta di qualcosa di così infinito come il carattere umano non si può cambiare, probabilmente resterò sempre quello strano ragazzo di troppo, ma spero almeno di imparare a trasformare la mia esistenza in vita. E per ultima cosa, io non conosco gli altri e mai li conoscerò perché in primo luogo non conosco e non conoscerò mai abbastanza me stesso.
Nera notte di tristezza
La notte è una parte della giornata un po' strana.
La notte è ispiratrice di grandi riflessioni, è il momento giusto per decidere della nostra vita.
La notte, quando il cielo nero nasconde anche il bagliore della stella più lucente, porta ricordi, porta tristezza, porta dolore.
Di notte io mi sento solo, mi sento insicuro.
Di notte io avrei bisogno di qualcuno che mi dicesse che ce la farò, che farò la cosa giusta seguendo il mio cuore e i miei sogni, qualcuno che mi abbracciasse con vero affetto.
Ma purtroppo non c'è nessuno.
Ci sono solo io, la mia solitudine, e un freddo abbraccio di cielo nero.
La notte è ispiratrice di grandi riflessioni, è il momento giusto per decidere della nostra vita.
La notte, quando il cielo nero nasconde anche il bagliore della stella più lucente, porta ricordi, porta tristezza, porta dolore.
Di notte io mi sento solo, mi sento insicuro.
Di notte io avrei bisogno di qualcuno che mi dicesse che ce la farò, che farò la cosa giusta seguendo il mio cuore e i miei sogni, qualcuno che mi abbracciasse con vero affetto.
Ma purtroppo non c'è nessuno.
Ci sono solo io, la mia solitudine, e un freddo abbraccio di cielo nero.
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Spero di tornare presto ad aggiornare anche questo blog, mi dispiacerebbe lasciarlo così
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