Ormai
vivo di sogni ed illusioni, continuo a immaginare momenti, sensazioni,
continuo a pensare a lei senza neanche sapere se lei ci pensa mai un
attimo a me, ho il cuore palpitante, sempre con maggio facilità mi
spunta il sorriso sulle labbra, ogni giorno più del precedente quando mi
alzo la mattina guardo il cielo sereno come me.
L'amore ha proprio una forza intrinseca ed imbattibile dentro sè, non lo puoi ignorare l'amore.
Sono disperso in pensieri infiniti, infiniti come quella distesa di mare in cui sono naufragato.
domenica 23 marzo 2014
Sei
riuscita ad aiutarmi a ritrovare quella vita che avevo perso, distrutta
come un vetro infranto da un sasso scagliato nella foga di rabbia, di
disperazione. Costruivo giorno per giorno un muro a circondare la mia
esistenza dal mondo esterno, ormai il sole e la luna erano soltanto dei
piccoli puntini di luce che potevo intravedere dalle fessure tra i vari
mattoni.
E poi sei arrivata tu, che hai sfondato quel muro di dolore, che mi hai ridonato la possibilità di apprezzare il soffio della brezza sulla pelle la sera.
Sei stata la mia rinascita dopo un'atroce morte interiore, un ultimo appiglio durante la caduta libera in un burrone il cui fondo era soltanto nero.
Non essere la mia nuova morte, potrebbe essere quella definitiva, non ce la farei a rinascere, non ne avrei le forze perchè se ora sono qui è perchè la mia forza è stata la tua presenza.
E poi sei arrivata tu, che hai sfondato quel muro di dolore, che mi hai ridonato la possibilità di apprezzare il soffio della brezza sulla pelle la sera.
Sei stata la mia rinascita dopo un'atroce morte interiore, un ultimo appiglio durante la caduta libera in un burrone il cui fondo era soltanto nero.
Non essere la mia nuova morte, potrebbe essere quella definitiva, non ce la farei a rinascere, non ne avrei le forze perchè se ora sono qui è perchè la mia forza è stata la tua presenza.
domenica 2 marzo 2014
Sul dolore
Il dolore, mi sono interrogato varie volte su cosa sia
realmente il dolore, su quale significato abbia nella vita di ogni
persona, sulla sua esistenza.
Ci ho riflettuto a lungo, abbandonando ogni altro pensiero, ma tutto ciò non basta per definire realmente il dolore, per riuscire a spiegare una sensazione così comune tra le persone ed uguale tra tutti, seppur diversa in ognuno di noi.
È qualcosa di troppo grande, sperare di capire davvero fino in fondo un aspetto così notevole della vita è irrazionale, neanche se spinti dalla più grande ambizione di sapere si può realmente comprendere il dolore.
Tuttavia sono riuscito a giungere almeno ad una conclusione, a dare risposta ad uno dei più grandi interrogativi che mi assillano e che spesso mi tormentano la notte senza lasciarmi dormire.
C’è un limite al dolore?
Ebbene sì, è innegabile. Tutto ha un inizio ed una fine anche se magari mascherati, è la scienza esatta della vita: siamo nati dal niente, ci siamo evoluti, siamo cresciuti non solo esteriormente e viviamo un lasso di tempo determinato chissà da chi o da cosa per poi tornare ad essere nulla, perché anche un mucchietto di polvere con una leggera brezza si disperde.
Qual è il limite di ogni dolore?
Non ce ne è uno determinato universalmente, ma è unico per ogni individuo, perché la vita di ogni individuo è diversa da quella di un suo simile.
Nonostante ciò, esiste un elemento che accomuna ogni confine del dolore: gli effetti che quel filo spinato ha dentro ogni anima.
Una volta raggiunta la massima soglia del dolore, qualunque altro sarà sempre inferiore, più leggero, ci influenzerà di meno rispetto a quello, riuscirà a lasciarci incapaci di esprimere queste nuove sofferenze perché la più grande è già stata vissuta e trascritta indelebilmente in uno straccio del nostro io.
Il dolore più forte non sempre coincide con l’evento più grave che si può subire e che può cambiare per sempre la nostra quotidianità, il dolore più forte è l’unico capace di innescare nel cuore un meccanismo di autodistruzione per cercare di nascondere quel parassita che ci annienta.
Il dolore più forte è quello che cancella per sempre le lacrime dagli occhi, anche quando quel pianto sembra necessario e viene profondamente ricercato.
Naufrago in quel maledetto mare di pensieri.
Ci ho riflettuto a lungo, abbandonando ogni altro pensiero, ma tutto ciò non basta per definire realmente il dolore, per riuscire a spiegare una sensazione così comune tra le persone ed uguale tra tutti, seppur diversa in ognuno di noi.
È qualcosa di troppo grande, sperare di capire davvero fino in fondo un aspetto così notevole della vita è irrazionale, neanche se spinti dalla più grande ambizione di sapere si può realmente comprendere il dolore.
Tuttavia sono riuscito a giungere almeno ad una conclusione, a dare risposta ad uno dei più grandi interrogativi che mi assillano e che spesso mi tormentano la notte senza lasciarmi dormire.
C’è un limite al dolore?
Ebbene sì, è innegabile. Tutto ha un inizio ed una fine anche se magari mascherati, è la scienza esatta della vita: siamo nati dal niente, ci siamo evoluti, siamo cresciuti non solo esteriormente e viviamo un lasso di tempo determinato chissà da chi o da cosa per poi tornare ad essere nulla, perché anche un mucchietto di polvere con una leggera brezza si disperde.
Qual è il limite di ogni dolore?
Non ce ne è uno determinato universalmente, ma è unico per ogni individuo, perché la vita di ogni individuo è diversa da quella di un suo simile.
Nonostante ciò, esiste un elemento che accomuna ogni confine del dolore: gli effetti che quel filo spinato ha dentro ogni anima.
Una volta raggiunta la massima soglia del dolore, qualunque altro sarà sempre inferiore, più leggero, ci influenzerà di meno rispetto a quello, riuscirà a lasciarci incapaci di esprimere queste nuove sofferenze perché la più grande è già stata vissuta e trascritta indelebilmente in uno straccio del nostro io.
Il dolore più forte non sempre coincide con l’evento più grave che si può subire e che può cambiare per sempre la nostra quotidianità, il dolore più forte è l’unico capace di innescare nel cuore un meccanismo di autodistruzione per cercare di nascondere quel parassita che ci annienta.
Il dolore più forte è quello che cancella per sempre le lacrime dagli occhi, anche quando quel pianto sembra necessario e viene profondamente ricercato.
Naufrago in quel maledetto mare di pensieri.
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